|
ASSEMBLEA ANNUALE DI ARAER:
IL 2015 UN ANNO DI VERIFICA
PREMIATO DALL'AUMENTO DEGLI ASSOCIATI
|
6/7/2016 |
|
Produzioni in calo e prezzi non soddisfacenti hanno caratterizzato un
anno difficile per tutti i comparti zootecnici emiliano-romagnoli.
L’attività dell’Associazione però è cresciuta e gli allevatori hanno
compreso il valore della riorganizzazione
Si è tenuta il 5 luglio scorso,
presso la sede di
Araer (Associazione regionale
allevatori dell’Emilia Romagna) a Granarolo Emilia (BO),
l’Assemblea annuale dei soci alla presenza del
presidente, Maurizio
Garlappi, del direttore generale di Aia (Associazione italiana
allevatori) Roberto Maddè e
dell’assessore regionale all’Agricoltura,
Simona Caselli.
Da
sinistra: Maurizio Garlappi, Simona Caselli, Claudio Bovo (direttore Araer) e Roberto Maddè |
“Un anno di verifica”. Così ha descritto il 2015 Maurizio Garlappi nel suo
intervento, ricordando che “proprio nell’anno che ci siamo lasciati alle
spalle dovevamo dimostrare che il nostro nuovo ed unico modello
organizzativo del Sistema Allevatori in Italia, creato su misura per le
caratteristiche della nostra regione, fosse in grado di reggere sia a
livello economico che organizzativo, continuando a garantire ai nostri
associati le risposte tecniche necessarie alla conduzione delle loro
aziende”.
Un obiettivo
che è stato centrato e che trova conferma nel numero di allevatori che
hanno aderito al progetto di Araer: nel
2013 erano
2.518, al
31 dicembre 2015 il loro numero sommava a
2.743, registrando un aumento di
225 unità.
“Abbiamo
vinto una sfida – ha sottolineato ancora
Garlappi – che ci ha visto
impegnati sia nel contatto diretto con tutti gli allevatori, in pianura
come in montagna, sia nel miglioramento del patrimonio genetico
femminile del bestiame allevato. Oggi la riorganizzazione del sistema
allevatori dell’Emilia Romagna è terminata, entro l’anno prossimo
contiamo di concludere la regionalizzazione, un altro importante
tassello di un percorso che si è rivelato necessario”.
Un quadro che
secondo il presidente Garlappi
vive una continua evoluzione e rispetto al quale non è possibile
affermare che le difficoltà siano ormai alle spalle. Il 2015, anche per
la zootecnia emiliano-romagnola, è stato un anno difficile in cui il
valore generato si è fermato a
1.887 milioni di euro, pari al
45,36% del valore totale
dell’agricoltura regionale,
a fronte di 1.930 milioni
dell’anno precedente, incassando una riduzione del
2,2%.
Nello
specifico, il comparto lattiero-caseario ha raggiunto in quantità
vendibile di latte prodotto in regione
1.900,31 milioni di
tonnellate, incassando un +1%
rispetto al 2014, percentuale che sale al
7% se si considera l’ultimo
quinquennio. Ben l’85% del
latte prodotto in regione viene conferito ai caseifici che producono il
Parmigiano Reggiano, che
negli ultimi cinque anni ha messo a segno un
+15,5%. Anche il
Grana Padano, circoscritto
all’area di Piacenza, nello stesso arco di tempo ha registrato un
+6,5%. “In termini di media
annuale – ha precisato ancora il presidente di Araer – il listino del
Parmigiano ha mostrato pesanti flessioni per il quarto anno consecutivo
con un calo, nel 2015, del
7,6% che sale al 26,1% se
si considerano i prezzi del 2011”.
E la
sofferenza delle quotazioni non ha risparmiato gli altri comparti
produttivi, a iniziare da quello suinicolo che rispetto al 2014 ha
dovuto registrare un calo del
7,7%. Per quanto riguarda gli avicoli e le uova, dopo le flessioni
produttive che hanno caratterizzato sia il 2013 che il 2014, il 2015 ha
conosciuto un leggero aumento,
+1,2%, mentre i prezzi hanno segnato un
-1,6%. Abbastanza simile è
stata l’evoluzione generale della produzione delle uova, anche se in
questo caso la forte flessione del 2013 ha conosciuto un primo recupero
nell’anno seguente e un successivo
+0,1% nel 2015. Male invece i
prezzi, che hanno dovuto registrare un
-13,5%. Sul fronte della carne bovina l’ulteriore calo delle
quantità uscite dagli
allevamenti regionali nel 2015 non ha che aggravato un bilancio di medio
periodo già fortemente negativo, con una riduzione che nell’ultimo
quinquennio ha superato il 10%.
I prezzi però, sostanzialmente hanno tenuto. Infine gli ovicaprini, che
nel 2015 hanno registrato una situazione molto più stabile rispetto a
quanto vissuto nel 2014: se le quantità prodotte sono diminuite dello
0,3%, i prezzi hanno segnato un leggero incremento:
+0,6%.
“Non ci
stancheremo mai di sottolineare che Araer è e vuole continuare a essere
il riferimento tecnico degli allevatori dell’Emilia Romagna – ha
incalzato Garlappi – e sulla
loro implementazione abbiamo concentrato molti dei nostri sforzi. Basti
pensare che il numero di vacche da latte controllate, nel 2015, sono
state 230.469, l’1,93% in più
dell’anno prima. A questo dato, già di per sé importante, credo sia
giusto aggiungerne un altro relativo al numero di analisi effettuate dal
nostro laboratorio: 1.351.096
e la percentuale delle vacche controllate in regione, il
16,82%, rispetto al totale nazionale che si attesta a
1.369.952 bovine controllate.
Abbiamo ottenuto ottimi risultati – è stata la conclusione del
presidente Araer – ma questa
soddisfazione non ci fa perdere di vista le sfide che abbiamo davanti,
difficili, complicate e per certi versi nuove, che vogliamo affrontare
continuando nell’attività di miglioramento genetico del bestiame
e nell’offerta di servizi sempre più in linea con le richieste
degli allevatori per un costante miglioramento delle produzioni”.
“Ad
Araer va riconosciuto il
grande lavoro riorganizzativo svolto sia da un punto di vista economico
che di bilancio e di servizi offerti – ha sottolineato
Roberto Maddè – E’ un modello
a cui bisogna guardare per entrare in quella nuova fase a cui siamo
chiamati, dove la ricerca scientifica, unita a una competenza
professionale di primo livello, possono delineare il percorso di
stabilità, organizzazione territoriale e concretezza che si traduce
nella valorizzazione del nostro patrimonio zootecnico”.
Sulla stessa
lunghezza d’onda l’assessore regionale all’Agricoltura
Simona Caselli, secondo la quale “i cospicui investimenti in
agricoltura fatti dalla Regione in Emilia Romagna – ha affermato – hanno
permesso e permetteranno di proseguire sulla strada dell’efficienza, una
via oggi obbligata se si vuole competere in un mondo globale dove non
sempre, e non tutti, rispettano le regole che invece la zootecnia
italiana osserva con tanto scrupolo e rigore. I problemi non mancano
nemmeno in Emilia Romagna, ma l’impegno dell’Assessorato a sostegno
innanzitutto del miglioramento genetico rappresenta una certezza da cui
nessuno potrà prescindere”.
&
Il presidente di Araer, Maurizio Garlappi e al suo fianco
l’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli |
Roberto Maddè, direttore generale di Aia
(Associazione italiana allevatori) durante il suo intervento
|
L’assessore regionale all’Agricoltura, Simona Caselli |
|